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Sono gli ultimi mesi del 1918 e a Reykjavík la grande storia - l'eruzione del vulcano Katla, la fine della Prima guerra mondiale, l'arrivo dell'influenza spagnola - si intreccia con i destini di alcuni giovani islandesi. In particolare con quello di Máni Steinn Karlsson, orfano sedicenne che vive in una soffitta con la sorella della bisnonna e sbarca il lunario prostituendosi. Máni ha un passato da nascondere e una passione insaziabile per i film; i soldi che racimola li spende al cinema, a sognare avventure per evadere dalla realtà quotidiana. Ma la situazione precipita: le sale vengono chiuse per l'epidemia e lui si trova a lavorare fianco a fianco con Sóla Gudb-, una ragazza indipendente che gira in motocicletta e assomiglia incredibilmente a Musidora, la sua attrice preferita. Sjón ci riporta in una Reykjavík lontana, povera e molto diversa da quella idealizzata nelle cartoline, che osserverà distaccata il giovane Máni intraprendere un lungo viaggio per capire e accettare se stesso, fino a quando una splendida farfalla dalle ali nere potrà spiccare il suo volo.